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Quando è vilipesa l'informazione, la democrazia, la dignità di un Paese, il presidente della Repubblica ha il dovere di intervenire
Considerazioni a margine della puntata di Blu Notte dedicata al G8 genovese
Giuliano Giuliani
Fonte: Liberazione (http://www.liberazione.it)
16 settembre 2007

Concordo con Rina Gagliardi, "la buona Tv esiste, basta avere la voglia, le idee e la passione per farla". Aggiungerei un altro paio di caratteristiche essenziali: l'onestà e il rifiuto del servilismo. E concordo anche sul fatto che un esempio di questa buona Tv ci è venuto dal ciclo estivo dell'Italia diretta di Riccardo Iacona (e non dimentichiamoci mai di Blob). Personalmente avevo avuto conferma di questa incredibile verità domenica scorsa, quando su Rai3 è andata in onda in prima serata la puntata di Blu Notte dedicata al G8 genovese di sei anni fa (nei messaggini che ci siamo scambiati spesso ci dicevamo che sembrava di essere in un altro paese!). Carlo Lucarelli e i suoi validi collaboratori hanno messo in fila gli avvenimenti di quei giorni attenendosi ai fatti, con scrupolo, avvalendosi della immensa mole di fotografie, filmati, registrazioni, testimonianze dirette che su quei fatti esistono. Per averne una prova basta registrare che le reazioni scomposte di qualche cialtronesco individuo (o individua) della destra sono durate lo spazio di un mattino: hanno preferito non insistere per non peggiorare la situazione a loro carico.
Bene, quindi. Ma non possono e non devono mancare alcune considerazioni che attengono allo stato dell'informazione, al funzionamento delle istituzioni, alla democrazia, alla dignità morale del Paese. Provo a suggerirne qualcuna.
La televisione è lo strumento principe dell'informazione, dieci a uno con la carta stampata. In Tv le immagini contano più delle parole. Purtroppo. Un artifizio disonesto che spesso viene usato è quello di dire una cosa abbastanza esatta coprendo le parole con immagini che "dicono" l'esatto contrario. In alcune trasmissioni dedicate all'argomento G8 lo abbiamo visto adoperare a mani basse, meglio, a dignità bassa. In qualche caso si sono addirittura adoperate testimonianze o registrazioni del venerdì 20 luglio attribuendole al sabato 21, in un contesto completamente diverso. Così facendo si compie un'operazione indecorosa, ma l'autore dell'imbroglio si salva con le parole dette. Queste porcherie Blu notte non le fa.
Sulle vicende genovesi esiste una documentazione straordinaria, si è detto. Una parte di quella relativa a piazza Alimonda è stata raccolta nel Dvd realizzato e diffuso con Liberazione e con l'Arci. Essa proviene quasi integralmente dal tribunale di Genova. E' mai possibile che questa eccezionale massa di documenti proprio alcuni magistrati genovesi non l'abbiano tenuta in nessun conto? Mi riferisco ovviamente all'assassinio di Carlo, archiviato come è noto a partire dall'affermazione che gli spari erano diretti verso l'alto, quasi un tiro al piattello, meglio al calcinaccio. Per la prima volta in Tv, Blu notte fa vedere l'ingrandimento del lunotto posteriore della jeep e la inequivocabile posizione della pistola mentre spara, parallela al suolo, un metro e mezzo scarso da terra. Quel filmato esiste da sei anni e cinquantatre giorni.
Carabinieri e poliziotti che si accaniscono in dieci su una persona inerme per terra; tonfa usati a rovescio, per colpire con la cerniera di ferro e procurare fratture; bastoni di ferro ricoperti da scotch nero per farli sembrare manganelli vecchio tipo; incitamenti a "fare prigionieri", provenienti da chi dirige al telefono della questura le fasi degli scontri (ma anche il meno osceno "fare dei fermati" è aberrante, perché si può fermare soltanto chi commette un reato e non a casaccio); indicazioni sui movimenti dei reparti bellamente ignorate, per poter colpire invece i pacifisti e i disobbedienti, veri obiettivi della repressione e della "vendetta politica" della destra, come ebbe a dire allora Massimo D'Alema; black bloc assolutamente ignorati (neanche uno fermato per sbaglio), protetti e guidati da numerose infiltrazioni accertate e documentate; e poi la macelleria alla Diaz e le torture a Bolzaneto. Clima cileno, fascismo, democrazia in pericolo. Si sta sottovalutando troppo. Urge la commissione d'inchiesta.
Blu notte ha fatto vedere le immagini atroci che testimoniano il vilipendio del corpo di Carlo, disteso sul selciato di piazza Alimonda: un carabiniere (o un poliziotto, poco importa la tinta della divisa) gli spacca la fronte con una pietrata. Poi, addirittura, un vicequestore (anche lui indegnamente promosso di recente come tutti gli altri) inscenerà una clip cinematografica per cercare di nascondere l'atto forse più infame di tutta la vicenda genovese.
Qui non sono in gioco l'indipendenza della magistratura, l'archiviazione, la ricostruzione degli avvenimenti, le attribuzioni delle responsabilità. Questo è un fatto che riguarda la dignità morale del Paese. Un rappresentante dello Stato (tale è una persona in divisa) ha compiuto un atto ripugnante. Grazie a Blu notte oggi lo sanno due milioni e mezzo di cittadini. Ancora di più, quindi, lo Stato dovrebbe cominciare a chiedere scusa. Lo chiedo pubblicamente al Presidente della Repubblica, proprio per la sensibilità morale che ne contraddistingue gli atti e i comportamenti. Potrebbe farlo in rappresentanza dello Stato, proprio come un atto di risarcimento morale.