ROMA - Ci sarà un'indagine disciplinare sulle telefonate tra gli agenti al G8 di Genova, nelle quali la notyte del 21 luglio 2001 si esaltavano le violenze in atto alla Diaz e si facevano macabre battute sulla morte di carlo Giuliani: «Siamo uno a zero». Lo ha annunciato il nuovo capo della Polizia Antonio Manganelli, in una intervista al Secolo XIX, il quotidiano di Genova. «Ho avvertito immediatamente la necessità di disporre una verifica, un'accurata e urgente verifica, anche ai fini disciplinari», dice Manganelli. La decisione è stata presa in seguito alla divulgazione di alcune comunicazioni, ha spiegato il prefetto, tra la centrale operativa della questura di Genova e alcuni funzionari e agenti della polizia in servizio nel capoluogo ligure all'epoca del G8.
Manganelli aggiunge anche di aver disposto «un'azione di vigilanza costante e scrupolosa sulla correttezza e sulla trasparenza dell'operato dei dipendenti coinvolti». Ma, quasi a precisare che non si tratta di un'inversione di tendenza rispetto alla linea adottata finora da Gianni De Gennaro (che su questi fatti sarà interrogato dalla procura di Genova sabato prossimo, dopo l'apertura di un'indagine nei suoi confronti per istigazione alla falsa testimonianza), Manganelli precisa ancora che si tratta di «una decisione concepita in piena continuità con la linea tracciata dal mio predecessore che aveva assunto analoghe determinazioni quando si era presentata l'esigenza di accertamenti amministrativi su altri controversi episodi connessi alle vicende del G8».
De Gennaro, ricorda Manganelli, aveva impartito direttive puntuali per sensibilizzare l'attenzione costante degli uffici ispettivi. Per esempio lo si fece sulla vicenda della sparizione delle molotov dalle scuola Diaz, un episodio organizzato dagli agenti per legittimare il sanguinario blitz . «Dopo questa vicenda - ricorda Manganelli - la polizia ha aperto un'inchiesta interna per capire cos'era davvero avvenuto». Tra le critiche rivolte a De Gennaro c' anche quella di non aver successivamente preso i dovuti provvedimenti nei confronti dei responsabili degli eccessi. L'intervista di Manganelli sembra rispondere a queste critiche.