La Commissione Affari Costituzionali della Camera ha adottato il testo base che istituisce la commissione d'inchiesta sui fatti del G8 di Genova del 2001. Soddisfatta Graziella Mascia, vicepresidente dei deputati di Rifondazione comunista, che sostiene: «E' stato compiuto un atto di giustizia». «A distanza di sette anni - osserva Mascia - la politica finalmente compie un primo passo fondamentale per fare chiarezza su una delle pagine più tristi della Repubblica italiana. Al di là delle divisioni politiche - prosegue - è evidente che qualcosa di terribile in quei giorni è accaduto. La morte di Carlo Giuliani, le torture di Bolzaneto, la "macelleria messicana" della Diaz, le violenze diffuse e generalizzate, sono fatti che hanno offeso l'immagine del nostro Paese nel mondo. La commissione - prosegue Mascia firmataria della proposta di legge - non intralcerà né si sovrapporrà, in alcun modo al percorso giudiziario ma rappresenterà la sede opportuna per fornire alle istituzioni gli strumenti necessari affinché ciò che è accaduto a Genova nel 2001, non accada più». Costerà 50 mila euro, dovrà concludere lavori entro 10 mesi. Il testo unificato messo a punto da Bressa (Ulivo) stabilisce che la commissione di inchiesta sia composta da 30 deputati nominati dal presidente della Camera in proporzione al numero dei componenti i gruppi. La Commissione avrà gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria per ricostruire in maniera puntuale gli avvenimenti accaduti a Genova in occasione del G8 e delle manifestazioni del Gsf; accertare se sia verificata una sospensione dei diritti fondamentali dei cittadini dalla Costituzione; ricostruire la gestione dell'ordine pubblico facendo luce sulla catena di comando e sulle dinamiche innescate che hanno provocato azioni violentemente repressive nei confronti dei manifestanti. Non è opponibile alla commissione il segreto di Stato, né quello d'ufficio, professionale e bancario.