Signor ministro Amato, ho letto che, secondo Lei, il prossimo capo della polizia dovrebbe essere una donna. Apprezzo sinceramente, e non per un omaggio alla pratica che giudico offensiva delle quote rosa, ma come risultato di una vera sconfitta delle logiche discriminatorie nei confronti delle donne. Vorrei al contempo pregarLa di individuare con certezza quella ignobile poliziotta che si divertiva con i risultati calcistici la sera del 21 luglio 2001, e sono certo che Le fornirà una decisiva collaborazione in questa delicata inchiesta il capo del Suo gabinetto di recente nomina. Lei mi capisce, non vorrei che, di carriera in carriera, toccasse a quella cosiddetta donna la promozione auspicata. Abbiamo anche saputo che, per la quarta volta, un tribunale civile ha riconosciuto un risarcimento a persone malmenate e ferite da qualche delinquente in divisa durante le giornate genovesi del luglio 2001, risarcimento che sarà pagato dal ministero da Lei diretto. Potrà comprendere che sono notizie che non possono non essere accolte con soddisfazione. Sembra persino, ogni tanto, di vivere in un paese nel quale si rispettano i diritti. E tuttavia non posso fare a meno di farLe notare che il risarcimento non sarà a carico del ministero da Lei diretto ma di noi cittadini, e in particolare (mi permetto di ricordarLe soltanto i nomi di due pacifici cittadini che sono stati massacrati dai delinquenti in divisa che hanno fatto la macelleria messicana alla Diaz) di Arnaldo Cestaro e Lorenzo Guadagnucci. Ora, mi domando e Le domando, non sarebbe più giusto che l'onere del risarcimento fosse a carico di chi ha praticato la macelleria, di chi li comandava, di chi li ha sollecitati in quel compito efferato e delinquenziale, di chi, tacendo, ne ha condiviso la responsabilità, di chi ha ordinato quello scempio della democrazia del paese? Si potrebbe fare ricorso al Tfr o alla trattenuta del quinto dello stipendio, Lei se ne intende per i Suoi trascorsi sindacali. Le sarei davvero grato se volesse rispondermi e gratificarmi del Suo parere.