Rete Invibili - Logo
Lettera aperta a Haidi Giuliani
Imma Barbarossa
Fonte: Liberazione (http://www.liberazione.it)
27 giugno 2007

Cara Haidi, innanzitutto vorrei manifestarti la mia solidarietà umana e politica per l'amarezza che ho colto nelle tue dichiarazioni di fronte agli ultimi avvicendamenti ai vertici della Polizia di Stato. Dai tragici fatti di Genova, abbiamo assistito (e alcuni/e di noi stigmatizzato) le promozioni (e la difesa di corpo) dei dirigenti che a vario titolo "erano" a Genova. Fare i nomi è inutile, sono noti. Con l'ultima recentissima nomina abbiamo raggiunto il grottesco: il capo della Polizia di Stato è indagato per induzione e falsa testimonianza, non viene riconfermato perché ha concluso il suo mandato, si sparge la voce - tra le proteste della destra - che avrà incarichi totalmente fuori dalla sicurezza e dall'ordine pubblico. La maggioranza tutta, noi compresi, dà il via libera alla nomina del suo vice a Capo della Polizia, per non segnare con una rottura una sorta di censura nei confronti della Polizia (come se i poliziotti si dovessero identificare con il Corpo e il Capo) e poi a sorpresa l'ormai ex Capo non va ad occuparsi di calcio o di cavalli, ma nientemeno diventa il braccio destro del ministro degli Interni, cioè del "suo" ministro. Anche all'interno della Politica serpeggiano disagio e indignazione, per non parlare del comunicato dei legali di parte civile del processo e di quello che resta del movimento e di quei giorni. Ho espresso le mie perplessità in tutte le sedi in cui ho potuto. Si tratta anche di un problema culturale: ho paura che questi superprofessionali specialisti della lotta alla mafia e al terrorismo scambino per mafia e terrorismo dissensi e proteste che si esprimono nelle piazze delle città del mondo. A questo punto, va benissimo chiedere con insistenza la commissione di inchiesta per Genova (cioè nulla più che il rispetto del programma su cui abbiamo vinto le elezioni), ma non è ormai tutto chiaro? Di che altro abbiamo bisogno? Ma, cara Haidi, non dimetterti, non lasciarci. Abbiamo bisogno di te anche nelle istituzioni. Con affetto