Signor Presidente, non ho potuto ascoltare in diretta le sue recenti dichiarazioni, in risposta al question time alla Camera, ma ne ho letto ampi stralci sulla stampa. Su un punto di esse sento la necessità di rivolgerLe una pressante sollecitazione: la costituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta non è soltanto un atto dovuto nei confronti di migliaia di cittadini, ma rappresenta una priorità per il Paese, alla quale la maggioranza che sostiene il Governo non può sottrarsi. E' superfluo che Le ricordi che l'indicazione in tal senso contenuta nel programma è una delle meno equivocabili. Lei ha dichiarato che una Commissione si è già tenuta in passato e che si ritiene rappresentato dalla relazione di minoranza redatta a conclusione dei lavori. Desidero farLe notare che si trattò di un Comitato d'indagine conoscitiva, non di inchiesta; che le relazioni di minoranza furono due; che la relazione di maggioranza approvò tutte le azioni di ordine pubblico che oggi sono oggetto di inchieste e che hanno registrato negli ultimi giorni ulteriori clamorose denunce; che la stessa maggioranza non si sarebbe certo occupata delle responsabilità politiche dei tragici avvenimenti genovesi, dal momento che rappresentanti di primo piano di quella stessa maggioranza e del governo di allora, erano impropriamente presenti nei luoghi nei quali si decidevano le strategie d'intervento contro i manifestanti. Se tutto ciò non fosse già sufficiente per rinnovare l'esigenza della Commissione d'inchiesta, Le ricordo due particolari non suscettibili di interpretazione. Il primo: soltanto alla fine dei lavori del Comitato si apprese che il corteo dei cosiddetti disobbedienti proveniente dallo stadio Carlini, e contro il quale si esercitarono le violenze mirate dei reparti speciali dei carabinieri, era autorizzato dall'allora questore di Genova, per altro di fatto esautorato da alti gradi della Polizia di Stato appositamente inviati a Genova dal capo della polizia; e che le cariche che lo coinvolsero avvennero in punti ben distanti dal limite descritto nell'autorizzazione. Le ricordo, di passaggio, che furono proprio quelle cariche e quei comportamenti all'origine delle azioni che si conclusero con l'assassinio di Carlo Giuliani. Il secondo: una delle macchie indelebili sul comportamento di alti gradi della Polizia, le false prove costruite con le molotov portate all'interno della scuola Diaz, fu scoperta soltanto molto dopo la conclusione dei lavori, quando un ispettore e un agente trovarono, a differenza di altri, la dignità e la forza per ammettere la costruzione di quell'esecrabile imbroglio. Sono avvenimenti e fatti che richiedono grande chiarezza per impedire che ne derivino nocumenti per la serietà e la democrazia del Paese, nell'interesse delle stesse Forze dell'Ordine. Non credo occorra altro per confermare l'esigenza della Commissione, alla cui costituzione Lei vorrà dare il Suo prezioso contributo. RinnovandoLe la mia fiducia, La saluto distintamente
Adelaide Gaggio Giuliani