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L'utilizzo dell'uranio impoverito nei conflitti: conseguenze sui militari e sui civili
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Su invito dell'associazione culturale modenese "Pensieri in Azione", l'ex on. Falco Accame - oggi presidente dell'Ana-Vafaf, associazione che tutela le famiglie dei militari malati causa gli effetti dell'uranio impoverito - ha elencato dati e responsabilità. In particolare ritardi e omissioni, come quelle del ministro della Difesa Martino che negò l'utilizzo del'uranio nei bombardamenti sulla ex Jugoslavia, malgrado la NATO avesse ammesso di averne sparato 11.000 proiettili. Le conseguenze sono oggi sotto gli occhi di tutti, 44 militari italiani reduci dai Balcani morti e 300 ammalati, aumento esponenziale di tumori e leucemie per tutti i civili della ex Jugoslavia. All'incontro sarebbe dovuta intervenire anche la dr. Maria Antonietta Gatti dell'Università di Modena, esperta in nanopatologie, ma dopo aver più volte confermato la sua presenza ha annunciato la disdetta con una telefonata la sera prima della conferenza, per cause ancora da chiarire... In collaborazione con l'Associazione culturale "Pensieri in Azione" Visita il sito: http://www.eurasia-rivista.org Scrivi a: pensierinazione@yahoo.it


Lingua: italiano

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