ROMA, 7 nov - Con il caporale Fabio Senatore, morto oggi per linfoma di Hodgkin, salgono ad oltre 45 le vittime per probabile contaminazione da uranio impoverito. Lo fa sapere il presidente dell'Anavafaf (Associazione nazionale vittime arruolate nelle forze armate), Falco Accame. ''Le relazioni Mandelli, purtroppo - osserva Accame - in contrasto col mandato ricevuto di considerare i casi dei Balcani (comunque
non comprendenti quelli della Somalia, della Guerra del Golfo e dei Poligoni) ha escluso dal conteggio i morti in Albania e in Macedonia, dove i nostri militari hanno operato nella zona di confine col Kosovo meridionale, la zona piu' densamente colpita in assoluto''. Inoltre, aggiunge, ''le relazioni Mandelli non hanno preso in considerazione i casi di nascita di bambini malformati, casi non meno gravi di quelli di morte di malattia. Si ripropone dunque con forza anche il problema del rifacimento delle suddette relazioni''. Infine, prosegue il presidente dell' Anavafaf, ''si pone con forza anche il problema dei risarcimenti: per una errata applicazione della legge 308/81 che riguarda l'indennizzo a militari di leva e volontari di carriera, non e' stato indennizzato il personale volontario mentre tutto il personale contaminato da uranio apparteneva alla categoria dei volontari''.