Un po' di delusione c'è perché si sperava che il ragazzo aggiungesse particolari, e anzi sono in molti a pensare che probabilmente ha visto più di quel che dice di ricordare. Ma il figlio di Anne Marie Tsegueu, ha ripetuto pari pari quello che, il 16 giugno scorso, aveva raccontato la madre: lui a quel balcone si è affacciato che già tutto era finito. Ieri pomeriggio, nella procura di Ferrara, si è svolto il secondo incidente probatorio nelle indagini sulla morte di Federico Aldrovandi, deceduto all'alba del 25 settembre durante un intervento della polizia. A testimoniare è stato ieri il figlio sedicenne di Anne Marie Tsegue, la donna camerunense che ha reso la sua testimonianza il 16 giugno. I due testi sono stati ascoltati dal gip Silvia Giorgi su richiesta del pm Nicola Proto perché, essendo extracomunitari, potrebbero non trovarsi più in Italia quando e se si svolgerà il processo a carico dei quattro agenti, indagati per omicidio preterintenzionale.
Il ragazzo ieri è stato scortato in Procura cercando di tenerlo nascosto dallo sguardo dei cronisti, vista la sua giovane età. E' appena tornato dal Camerun, dove la madre lo aveva rispedito subito dopo la morte di Federico. Quella mattina quando il giovane si affaccia dal balcone praticamente è tutto finito: è appena arrivata l'auto dei carabinieri. Le parole del ragazzo sono comunque importanti, perché rafforzano in alcuni punti la testimonianza della madre: «Quando sono arrivato sul balcone, ho visto quel ragazzo a faccia a terra, con le mani ammanettate dietro la schiena», ha raccontato al gip. E' questa, in effetti, la scena descritta anche dalla relazione di servizio dei carabinieri. Anne Marie, invece, aveva detto che dal suo balcone aveva dedotto che il ragazzo si trovasse a pancia in su, il che sembrava un'incongruenza con la «scena del delitto», così come descritta finora. Invece, evidentemente, nel momento in cui Anne Marie rientra in casa per chiamare il figlio i poliziotti rivoltano Federico per poterlo ammanettare.
Lunedì la famiglia Aldrovandi incontrerà a Roma il presidente della Camera Fausto Bertinotti. «Vogliamo fare chiarezza su tante cose che non hanno funzionato in questi mesi. Spero che ci possa aiutare a fare giustizia», dice Patrizia Moretti, la mamma di Federico. Il prossimo passaggio è la perizia medica disposta dal gip, che verrà discussa il 27 ottobre, per la quale forse sarà necessario riesumare il cadavere del ragazzo visto il cattivo stato di conservazione dei reperti utilizzati dal consulente del pm.