Per il caso Aldrovandi, il 18enne morto a Ferrara nel 2005 durante un controllo di polizia, scatta il sequestro conservativo di un quinto dello stipendio e dei beni mobili e immobili, a copertura di 1 milione 870 mila, contro i quattro agenti condannati in via definitiva per la morte del ragazzo: dovranno risarcire un danno di 467mila euro ciascuno. Ad accogliere la richiesta di sequestro è stata la Corte dei conti di Bologna, sezione giurisdizionale per la regione Emilia Romagna.
La Corte ha infatti emesso un provvedimento di sequestro conservativo ex art. 2905 del codice civile nei confronti dei 4 agenti di polizia condannati in via definitiva per eccesso colposo nell'omicidio colposo di Federico Aldrovandi, avvenuto in Ferrara, il 26 settembre 2005. La misura è stata richiesta dalla Procura regionale della Corte dei conti per l'Emilia Romagna. Dopo lo svolgimento degli accertamenti istruttori, la Procura regionale ha confermato il proprio convincimento sulla sussistenza di una «grave fattispecie di danno erariale subita dal Ministero dell'Interno» che, nel 2010, aveva stipulato l'atto negoziale di transazione in favore degli eredi di Federico Aldrovandi, per il riconoscimento dei danni per 2 milioni di euro.
A sostegno dell'azione di risarcimento del danno erariale hanno concorso una serie di motivazioni quelle che sono riportate nelle vari sentenze penali già passate in giudicato in questi anni. Infatti, secondo la Procura regionale, le motivazioni addotte dai vari giudici (soprattutto quelli di Cassazione che hanno posto il sigillo finale sul caso, confermando tutti i rilievi dei giudici di primo grado e d'appello) hanno delineato tutti gli elementi di fatto circostanziati negli atti, imputabili ai quattro agenti, che costituiscono la fonte di causa del danno arrecato agli eredi a seguito della morte di Federico Aldrovandi. Il provvedimento, notificato in questi giorni dalla Guardia di finanza di Ferrara, su delega della magistratura contabile, ha visto il sequestro del quinto del trattamento economico (già esecutivo) e dei beni immobili ed i diritti immobiliari di proprietà dei quattro agenti, fino alla concorrenza dell'importo di 1.870.000, quantificato a titolo di danno erariale.
Ciascuno dei quattro agenti è infatti tenuto a risarcire, in proprio, un danno di 467.000 euro. L'udienza di comparizione, in cui si discuterà della convalida dell'atto di sequestro conservativo, davanti ai giudici della sezione giurisdizionale della Corte dei conti per l'Emilia Romagna è fissata per la settimana prossima, il 9 luglio.