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Troppo vicino agli Aldrovandi, il Coisp riquerela
Checchino Antonini
22 agosto 2013

Una querela per diffamazione per la troppa solidarietà manifestata a Patrizia Moretti. E' il Coisp che torna a far parlare di sé mirando, stavolta, a Benedetto Zacchiroli, il consigliere comunale bolognese del gruppo Pd che chiese e ottenne il riconoscimento della cittadinanza onoraria alla madre di Federico Aldrovandi dopo la provocazione di quella sigla sindacale sotto le finestre del Comune di Ferrara, dove lavora la mamma di Federico, ucciso da quattro agenti la cui detenzione per uno scampoletto di pena (sei dei 40 mesi per omicidio colposo) ha fatto inferocire il Coisp. A Zacchiroli è stata notificata una querela per diffamazione per le frasi che avrebbe pronunciato durante la cerimonia di conferimento della cittadinanza a Patrizia. Cresce dunque il club di querelati dal sindacatino di polizia che s'è ritagliato uno spazio di notorietà mediatica calvalcando le pagine più inquietanti della gestione dell'ordine pubblico in questo Paese e contrapponendosi vivacemente ai parenti delle vittime delle forze dell'ordine. Zacchiroli è in compagnia del suo capogruppo al Comune di Bologna, Francesco Critelli, e di altre 72 persone, più una quarantina di diffide verso i media, tra cui questo cronista (Liberazione, va ricordato, fu il primo giornale a portare fuori dalle nebbie di Ferrara la controinchiesta della famiglia).

Non si hanno ancora conferme ufficiali su quali sarebbero le frasi "incriminate" ma Zacchiroli è convinto: «Vedremo con il mio avvocato, ma il mio giudizio non cambia». Tra chi gli ha manifestato solidarietà c'è il sindaco di Bologna Virginio Merola e l'assessore bolognese Luca Rizzo Niervo va giù duro sul Coisp: «Se la colpa, in fondo fosse aver espresso troppa solidarietà a Patrizia per quello che ha fatto di scomodo in questi anni, beh di querele a Bologna, e non solo, dovranno recapitarne migliaia e migliaia».

Anche Patrizia Moretti, come si legge su Estense.com, sito che meglio di altri segue la vicenda, non riesce a individuare con precisione quali frasi di Zacchiroli possano aver dato adito alla querela: «In realtà non riesco a capire quali siano le parole che hanno originato la querela, ma immagino che il Coisp si riferisca al discorso durante la cerimonia per la mia cittadinanza onoraria, in cui Zacchiroli disse che il comportamento degli agenti condannati non era degno della loro divisa. Sinceramente non credo che ci possano essere i termini per una querela e non capisco il perché di questa iniziativa, forse era da un po' che non si parlava di loro sui giornali e cercavano un po' di visibilità. Comunque non è la prima querela verso chi ha preso le nostre parti nella vicenda di Federico: ci sono stati già giornalisti e politici querelati proprio dal Coisp, ma forse qualcuna di queste adesso comincerà a tornargli indietro». «Un abbraccio a tutti i querelati» arriva anche dal papà di Federico, Lino Aldrovandi: «Avrei sperato di cominciare a respirare ma i tanti processi di tante querele a persone "vive" di questo nostro paese, per un fatto così orrendo e di cui forse non sapremo mai tutta la verità, per avere espresso soltanto un pensiero che in pratica, e ben più pesantemente, è stato sancito da sentenze, per il momento me lo impediscono. Mi viene da dire: "querelateci tutti", perché non anche i giudici? Ma voi chi siete? Una cosa disse il Ministro degli Interni di allora che mi colpì positivamente (non con i manganelli): "queste persone non rappresentano la polizia". Lo spero e con questo guardo l'immagine di un figlio sorridente ricordato in maniera civile inorgoglito dalla preziosità della gente, ancora dopo 8 anni dal suo omicidio. Qui pochi giorni fa dai cari ragazzi di Carrara e Ferrara. Senza dimenticare nessuno, ma proprio nessuno, di chi ci è stato vicino anche da lontano (Bologna, Roma, Brescia, Avellino, Cosenza.) in questa lotta senza fine e che non la vede ancora. Uniti con un unico cuore: "perché questo non accada mai più ad altri figli, nel nome della vita"».