Rete Invibili - Logo
La madre di Aldrovandi; il carcere non si augura a nessuno... ma a quegli agenti sì
Fonte: Tm News, 30 gennaio 2013
30 gennaio 2013

"Vengo a sapere che i poliziotti che hanno ucciso mio figlio torneranno in servizio una volta scontata la pena e trovo decisamente assurdo che vada così". Queste le parole su Radio24 di Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, il ragazzo deceduto nel 2005 dopo un fermo di Polizia. "Non accetto che persone che hanno ucciso un ragazzo senza motivo - ha continuato la madre del ragazzo - e che stanno andando in carcere, possano tornare a indossare la divisa e a svolgere un'attività così delicata e pericolosa. Almeno per evitare di metterli nella stessa condizione di ripetere quello che è già accaduto. La vivo come un'offesa e un insulto alle persone oneste dentro la Polizia. Se le regole consentono a questi individui di rimanere dentro alle forze dell'ordine, sono regole sbagliate. Se lo Stato non assumerà provvedimenti, è come se avallasse il loro comportamento, il che non mi piace proprio". "Riguardo alla sentenza - ha aggiunto la madre di Federico - sono invece contenta che il Tribunale di Sorveglianza abbia preso la decisione di non concedere loro misure alternative e proprio per il fatto che indossano una divisa. Meritano il carcere, e chi più di loro? Il carcere non si augura a nessuno ma a loro sì. Li ho incrociati alcune volte in giro per strada, in città. È stato brutto. Paolo Forlani, uno dei condannati, l'ho incontrato in un bar, mi è mancato il fiato a vedere l'assassino di mio figlio e quando poi l'ho scritto sul blog lui mi ha querelato".